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La Stampa – Camoranesi: “Juve, c’è bisogno di unione”

La Stampa – Camoranesi: “Juve, c’è bisogno di unione”.

Mauro German Camoranesi, intervistato da La Stampa, ha rilasciato interessanti dichiarazioni sulla Juve e soprattutto sulla stagione in corso.

Per il campione del mondo nulla è precluso a patto che ci sia unione nello spogliatoio. Sono affini i suoi ricordi della sua Juventus: con Del Piero, Trezeguet, Buffon, Nedved c’era unione e valori importanti.

L’intervista

Ecco le sue dichiarazioni:

La Juve è stata una tappa fondamentale della mia esperienza calcistica. Quest’anno è partita male, e mi dispiace moltissimo: dopo la lunga esperienza con Allegri sono stati abbandonati presto i progetti Sarri e Pirlo e si è voluto tornare al passato con risultati per ora non ottimali. La squadra però è competitiva, devono stringersi tutti insieme nello spogliatoio attorno al mister perché le difficoltà non si superano mai da soli. I risultati in Champions ci sono, in campionato bisogna resistere perché, ne sono certo, se a gennaio i bianconeri si ritroveranno a sei o sette punti dalla prima, nulla è precluso, neppure lo scudetto.

Poi sull’unione di gruppo che è fondamentale per vincere:

In questi giorni ho rivisto con grandissimo piacere Andrea Pirlo e Fabio Grosso, con Jonathan Zebina mi sento spesso al pari di Sebastian Giovinco. E poi c’è David Trezeguet, un vero amico. Per costruire qualcosa di importante la Juve di oggi dovrebbe fare come la nostra: forse non avevamo la rosa migliore ma grande umiltà e spirito di sacrificio, ci mettevamo a disposizione degli altri senza protagonismi. Degli otto anni in bianconero la vittoria più bella era sentirsi importante per compagni e società, alla fine della stagione avvertire la fiducia dell’ambiente nel momento della riconferma.

E in Nazionale questo spirito ha portato anche ad un Mondiale:

È stata una magia indescrivibile, quella Nazionale ricorda molto l’attuale come spirito ma gli azzurri di Mancini si sono fatti apprezzare dalla critica internazionale per l’estetica e il bel gioco.

 

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