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Juve e Allegri, cosa abbiamo imparato dall’intervista.

 Juve e Allegri, un matrimonio condiviso pienamente da entrambe le parti, e con il tecnico che ha già rilasciato le sue dichiarazioni, disponibili qui, ecco dunque cosa abbiamo imparato dall’intervista del rientrante Max.

“Si riparte da zero”

Massimiliano Allegri nella sua intervista lo ha specificato, questo è un nuovo ciclo, questa è una nuova Juve, che riparte da lui, ma soprattutto che riparte da zero, un progetto quello bianconero, che stuzzica il tecnico toscano, forse più di quando approdò dalla corte del Milan, a quella di Madama, un progetto che non vedrà grandi stravolgimenti sul fronte del mercato, specie in entrata, ma che gli permette, al contrario della prima Juve, di plasmare un gruppo giovane, una gruppo che ha bisogno di diventare squadra, e di conseguenza di vincere.

“Le certezze”

Il tecnico toscano ha già messo le cose in chiaro, soffermandosi anche sulle certezze, dal tandem Bonucci-Chiellini, alle due stelle Dybala e CR7, ma soprattutto, ha parlato di giocatori che non hanno brillato tantissimo, Bernardeschi, al momento confermato, e soprattutto lui, Rabiot, il francese potrebbe realmente applicare lo stesso ruolo di un suo connazionale, rimpianto dei tifosi bianconeri, Paul Pogba, anche lui un giocatore dal fisico imponente, e dal tiro velenoso, occhio dunque, perché la ricerca di quei “10 goal” potrebbe diventare un punto di riferimento del lavoro del tecnico sul giocatore, e di conseguenza sul centrocampo bianconero.

La scelta” 

Lo ha ribadito Max, il suo ritorno è stata una scelta di cuore, una scelta per ripagare quel club che l’ha consacrato nell’olimpo del calcio italiano, ma non facciamoci ingannare, perché il toscano è molto intelligente, e sa, sa che questa rosa, spesso in mano a tecnici non adatti, o non affini allo stile bianconero, ha un potenziale enorme, che potrebbe tramutarsi in un nuovo ciclo vincente, che come ha detto Max, permetterà alla Juve di guardare avanti, e soprattutto di vincere, perché si sa, vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta.

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