Conte e Juve, una fiamma che non si spegnerà mai…

Conte e Juve, ancora lì, anche a distanza di parecchio tempo, senza rancore, anzi, con il leccese che compie gli anni, la “sua” Juve, ci tiene a fargli auguri, seppur con non poche critiche (leggi qui) da parte dei tifosi di quest’ultima, ma rivediamo un po’ il percorso del leccese, e soprattutto, il perché la fiamma tra lui, e Madama, non si è ancora spenta, e probabilmente non si spegnerà mai.

 

“La storia” 

Torino, 31 maggio del 2011, uno dei più talentuosi tecnici di allora, tale Antonio Conte, arriva alla Juventus, e pone le basi del più grande successo a livello nazionale di quest’ultima, con lui Madama rinasce, e soprattutto, crea un gruppo solido, composto da una dirigenza capitanata da Giuseppe Marotta, e un gruppo, anzi una squadra, di poco valore sulla carta, ma estremamente affiatata, che dopo il 4-1 all’esordio con il Parma, vincerà il suo primo scudetto, e di conseguenza, entrerà nella storia, un lavoro fatto di sacrifici, e soprattutto fatto con il cuore, lui, Antonio Conte, ex capitano e bandiera, riporta la Juve dove merita, ed è solo l’inizio, perché poi seguiranno record su record, con la “famosa” striscia di 18 risultati utili consecutivi, e soprattutto, con il girone d’andata conclusosi con all’attivo 0 sconfitte, e solo questo basterebbe, basterebbe a capire l’importanza che Antonio Conte ha dato alla Juve, e viceversa.

“Al cuor non si comanda” 

Antonio Conte non è mai stato uno istintivo vero, è sempre stato un riflessivo, e soprattutto un tecnico molto orgoglioso, e quando la “sua” Juve o meglio Agnelli, non volle riprenderlo, lui fece una mossa incredibile, si accasò ai rivali eterni, ai rivali dell’Inter, ma non per il progetto, per le ambizioni o per i soldi, ma probabilmente per chiudere un cerchio, il suo cerchio, che lo vedeva protagonista si, ma da rivale, ci vollero due anni, e se nel primo fù parecchio fuori luogo, nel secondo seppe adattarsi, pur riconoscendo in modo silenzioso, il rispetto e probabilmente, l’affetto verso Madama, a cui poi tolse lo scettro di regina, per andar via subito dopo.

“Il DNA vincente” 

La società Juventus si sa, non è mai stata una delle tante, soprattutto con Andrea Agnelli, una Juve che salvo, le ultime due stagioni, non si è fatta guidare dall’istinto o dai sentimenti, ma che ha saputo capitalizzare su più situazioni, uscendone vincente, ed è proprio per questo, che la porta di un altro vincente, Antonio Conte, non sarà mai chiusa, per il valore e il lavoro del tecnico, che è a tutti gli effetti, una leggenda bianconera.

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